San Martino “salentino”: la festa del vino novello

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San Martino “salentino”: la festa del vino novello

san martino

Quella che vi racconteremo oggi è la storia di una festa che rispecchia al 100% il pensiero del buon Salentino. Che altrove  non riesce a vivere gli stessi sapori e la stessa magia che si provano nel tacco, a meno che le contaminazioni dei salentini fuorisede non abbiano fatto scuola, esportando un pezzo di questa terra ad amici e colleghi. Come un virus contagioso, benefico, ma pur sempre “letale”. Parliamo di San Martino, amici!

Tra sacro e profano ecco perché il Salento festeggia

Molto più che in altre parti d’Italia, nel Salento la Festa di San Martino è molto sentita. Se chiedete in giro ad abitanti del posto, tutti sapranno dirvi che la festa ricorre l’11 novembre. E tutti sapranno raccontarvi il tipico schema con cui si festeggia.

san martino

Solitamente ci si ritrova tutti a tavola, alcuni preferiscono trascorrerlo in famiglia o presso qualche amico che mette a disposizione la propria casa. L’importante è stare insieme.

Quindi, si mangia insieme durante una lunga cena, fatta di chiacchiere, di carne genuina, castagne e, naturalmente, di tantissimo “mieru” (vino).

san martino carne

La festa viene fatta per rievocare il senso di solidarietà e carità dato dalla storia di San Martino di Toursche, ancora soldato romano a cavallo, tagliò in due il proprio mantello per donarne metà ad un povero. La mattina seguente il mantello del soldato tornò ad essere intatto. Scosso dall’episodio, si convertì presto al Cristianesimo e divenne un uomo di preghiera e azione, fino ad essere anche proclamato vescovo dai cittadini di Tours.

Ricordare carità e solidarietà è sempre un bene. In più, essendo da sempre il Salento terra del buon vino, sia “casereccio” che “doc”, l’occasione del consumo del buon vino novello in compagnia delle persone più care è davvero ghiotta!

I nostri nonni prima di raccontarvi questa storia, probabilmente vi diranno che il giorno di San Martino è il giorno in cui si beve il tanto atteso vino novello. Sì. Perché il buon vino è il vino maturo. E non c’è soluzione migliore se non farlo maturare in una bella cantina dei nonni salentini.

 

san martino

San Martino dona metà del suo mantello

La Storia

Martino da Martinus (piccolo Marte), nato in Pannonia, attuale Ungheria, fu arruolato dal padre, ufficiale dell’esercito di Roma, nella cavalleria imperiale. Prestò servizio in Gallia, dove per strada incontrò un povero viandante che tremava dal freddo pungente. Mosso da pietà tagliò con la spada la stoffa di pelliccia che foderava all’interno il mantello e gliene diede metà. Quel mendicante era Gesù che nella notte gli venne in sogno rivelandogli di essere quel poverello infreddolito. Il clima miracolosamente si riscaldò. Da qui «l’estate di San Martino».

Abbandonato l’esercito, nel momento in cui imperversava la lotta contro l’eresia ariana sostenuta dalla corte imperiale, si recò a Poitiers dal vescovo Ilario che lo ordinò sacerdote. Nel 361 fondò a Ligugé il primo monastero dell’Europa occidentale. Nel 371 venne eletto vescovo di Tours, e fondò a Marmoutier una comunità per la formazione del clero. Per vent’anni operò per l’evangelizzazione delle campagne, abbattendo idoli pagani e sostenendo i poveri contro l’esasperato fiscalismo dell’Impero romano. Morì nel 397 nella cittadina di Candés, che da allora si chiamò Candes-Saint-Martin, e fu sepolto a Tours.  Divenne subito un santo popolarissimo in Franciae nel resto d’Europa, dove il suo culto fu diffuso in età carolingia. Patrono di soldati e cavalieri, divenne con San Giorgio, il modello del perfetto cavaliere cristiano.

Per quell’atto di carità è patrono dei medicanti, per quelmantello tagliato in due è patrono dei sarti, per quella cinghia alla quale era appesa la spada è protettore dei conciatori di pelli e dei lavoratori del cuoio.

Ma il suo patronato non finisce qui. Una volta trasformò l’acqua in vino. Accade così che osti, fabbricanti di brocche, bevitori, ubriachi, viticultori,  vendemmiatori e sommelier lo riconoscono come protettore, perché in occasione della sua festa si beve il vino nuovo. A riconoscerlo come protettore sono anche i mariti traditi, già, perché tra un bicchiere di vino e l’altro può succedere di tutto, nella notte più attesa dai Salentini.

Iniziate a preparare la brace, allora. Andate a scegliere i tagli di carne migliori, oggi non si bada a spese. Ma, attenzione, vietato comprare il vino: quello si porta rigorosamente da casa!

Buon San Martino a tutti!

Dio benedica il Salento!

 

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