Natale nel Salento: famiglia, amore e tradizioni. Ecco come festeggiamo noi

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Natale nel Salento: famiglia, amore e tradizioni. Ecco come festeggiamo noi

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Il Natale è una festa magica per tutti. E per noi salentini è ancora più magica. Forse perché siamo molto legati alla famiglia e alle tradizioni, o forse perché molti vivono fuori e non vedono l’ora che arrivino le feste per tornare a casa. O forse perché sappiamo che alcuni ricordi della nostra infanzia non torneranno più. Ma cos’è che rende il Natale così speciale nel Salento? Scopriamolo insieme.

Avete presente le finestre aperte a dicembre, con -25 gradi, per non far impregnare la casa della puzza di frittura? E le canzoni di Natale che la mamma metteva alla radio all’alba, durante le pulizie prima della festa? Ecco. Svegliarsi in questo modo sarebbe un trauma per chiunque. Ma non per un salentino fuorisede che è tornato a casa per le vacanze. Per lui l’odore di pittule la mattina è come quello del Napalm in Apocalypse Now.

Le feste natalizie per chi vive fuori sono belle soprattutto per l’attesa, anche perché durano sempre troppo poco, quindi è bene iniziare a essere felici fin da subito. Già dal momento in cui si apre la valigia e si selezionano gli indumenti e gli accessori da metterci dentro, con le note di Michael Bublè come colonna sonora. Se vivi e lavori in Svizzera non puoi dimenticare la cioccolata per i nipoti e tutti i parenti, mi raccomando!

E poi si parte: in macchina, treno, pullman, non fa differenza. A meno che non si viaggi in aereo, in quel caso non potrai portarti l’olio di casa al ritorno! La sera della vigilia, invece, sono tutti buoni e felici. Babbo Natale passa prima dalle case che hanno le pittule e i purciddhuzzi, per fortuna!

I presepi sono lì che fanno il loro figurone accanto all’albero di Natale e poco importa se tra i pastori e le pecorelle ci sono pure soldatini, lego, minions, barbie e gormiti. L’importante è tenere viva la tradizione.natale nel salento

Il cenone di Natale nel Salento: manteniamoci leggeri che dobbiamo arrivare a mezzanotte

Tutti intorno al tavolo. Ci si riunisce a casa di qualcuno, sempre la stessa casa. Come ogni anno. Si comincia con le pittule, per poi passare al baccalà e a tutte le pietanze tipiche della tradizione salentina. L’obiettivo è mangiare poco, non abbuffarsi (non ci crede nessuno), perché bisogna arrivare svegli e attivi alla mezzanotte. Solo allo scoccare delle 00:00 in punto ci si scambiano gli auguri. Gesù è nato, e ai più piccoli spetta il compito di mettere il bambinello nel presepe, al suo posto. Dopo questa operazione si possono scartare i regali. Le carte volano da una parte all’altra: felicità, baci, abbracci e “nooo, proprio quello che volevo! Come hai fatto a indovinare?“.

Così si svolge la vigilia di Natale nel Salento. Non sarete mica stanchi? Domani si replica!

“Cinquanta!”, “Sona, fisca e canta!”

Trascorrere le feste in famiglia è meraviglioso. Il camino sempre acceso, il calore che scalda il cuore. Il pranzo del 25 dicembre con gli amici, i parenti e la tombola. Lo zio che grida “ambo!” al primo numero estratto. I cugini che fanno casino e non ti fanno sentire i numeri… “il 15 è uscito? La quaterna è stata già fatta?”. Bellli La nonna che si addormenta sulla sedia, la mamma che non si ferma un attimo.

Sì, perché il pranzo di Natale più che un pranzo è un’impresa. Si sa quando inizia e non quando finisce. Se finisce. In molti casi degenera in cena, senza che nessuno se ne accorga. Di solito si esordisce con un “riscaldiamo quello che è rimasto da mezzogiorno?“. E si ricomincia!

E poi si gioca a carte. Si rompono i salvadanai e si tirano fuori le monetine accumulate per tutto l’anno, in vista del sette e mezzo o della tombola, che dopo aver mangiato è perfetta per l’abbiocco pomeridiano. Ma tanto restiamo insieme fino a tardi, chi se ne importa!

Viva il Natale nel Salento!

Queste sono solo poche righe, alcuni ricordi belli del Natale. Ma per descrivere veramente il Natale e l’amore di amici e parenti non basterebbe una vita. Provate a chiedere a chi vive e lavora fuori, lontano da casa e lontano dal suo Salento. Oppure a chi è un po’ troppo cresciuto e sa bene che certe emozioni non possono tornare! Ma ora vietato rattristarsi. È Natale, amici… Tanti auguri!

Dio benedica il Salento!

 

 

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